cubo sensoriale
Sensorial experience - Video Art
Deep, Mono Lake, California 2013
“Un'arte gratuita, accessibile a tutti in un luogo di tutti, dove al centro si trova la sensorialità, matrice di ogni emozione.”
Durante il viaggio a San Francisco ho scattato la fotografia che ha fatto nascere l’idea, o meglio la necessità, del Cubo sensoriale. Nel 2015 ho conosciuto due persone che hanno fortemente influenzato la mia percezione dell’arte. Andrea – Lazy Marf, musicista e sound designer, e Morinne, aiuto medico presso la Casa dei ciechi a Lugano. Morinne mi ha resa attenta su come vivono l’arte i non vedenti, mentre l’incontro con Andrea ha dato inizio ad una nuova collaborazione artistica.
Ispirandomi ad un evento musicale tenutosi a casa di Adriano Heitmann, dove un pianista creava il ritratto sonoro di una persona in tempo reale, ho chiesto ad Andrea se fosse possibile per lui tradurre la fotografia in un suono. Il risultato era così verosimile che mi sono immaginata una persona che, con la stimolazione e il coinvolgimento di tutti sensi, potesse rivivere quell’esatto istante vissuto da me mentre catturavo quell’immagine. È a questo punto che nasce la necessità del cubo sensoriale: in un mondo in frenetico movimento dove si ha la sensazione di avere sempre meno tempo, un luogo dove per cinque minuti, puoi lasciarti raccontare qualcosa.
La struttura può essere usata per esporre delle opere d’arte interattive in spazi aperti come il parco ciani, piazza del sole, piazza grande e durante eventi come il busker o il festival del cinema.
L’incontro con Alessandra Ferrini e a Diana Tenconi ha permesso a questa idea di materializzarsi, adattata alle esigenze del Museo di Leventina, Giornico, promotore del progetto nel nome di: INSIDE LIVING TRADITIONS
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Press:
Corriere del Ticino, "In quel cubo si sente la neve", del 18 luglio 2019.
Ascolta su RETE UNO il servizio di Luigi Frasa del 18 luglio 2019: L'etnografia in una nuova veste.

© CdT.ch - Riproduzione riservata (Fotografia: Putzu)

